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OSSERVAZIONI PSR
Il PSR deve ricalcare un modello di sviluppo della nostra agricoltura che metta al centro l’impresa agricola e superare l’idea dell’agricoltura come scelta lavorativa residuale, come hobby, puntando su un imprenditore che contribuisca all’occupazione e allo sviluppo della regione.
L’obiettivo da un lato è quello di creare un tessuto produttivo più strutturato, con aziende in grado di affrontare la sfida dei mercati nazionali ed esteri, dall’altro attraverso bandi più snelli, di facilitare gli investimenti aziendali e accelerare la spesa.
Considerazioni
Schede di misura
Ø Devono essere chiare. E’ assolutamente necessaria la semplificazione e chiarezza dei bandi che non si prestino a interpretazioni e a trattamenti diversi a seconda della collocazione territoriale: spesso la discrezionalità del tecnico istruttore è stata determinante ai fini dell’esito della domanda.
Ø Far passare il principio che “Tutto ciò che non è espressamente vietato nel bando è ammesso”.
Bandi
Ø Bandi per comparto o filiera produttiva e relative graduatorie di comparto, sul modello già utilizzato nella programmazione POR.
Ø Scorrimento automatico delle graduatorie senza un provvedimento specifico da parte dell’Assessore. Nei bandi precedenti la mancanza di questa condizione di fatto ha rallentato in maniera significativa la spendita.
Ø Armonizzazione e correlazione dei requisiti per partecipare ai bandi.
Ø Omogeneità nella tempistica e modalità di consegna del cartaceo per le i bandi a valere sulle Misure dell’ex Asse 1: il cartaceo va presentato entro la medesima scadenza (per es. 30 giorni) per tutti i bandi e non come è successo nella precedente programmazione dove la scadenza variava da bando a bando.
Ø Abolizione del cartaceo per i bandi a valere sulle Misure dell’ex Asse 2. La richiesta nasce dal fatto che per questi bandi l’istruttoria è informatizzata e pertanto non ci sono incroci con il cartaceo. Questo porterebbe ad un risparmio di costi burocratici e carico di lavoro sia per gli uffici della Regione che per quelli dei CAA.
Ø Semplificazione della rendicontazione.
Ø Prevedere una dimensione aziendale minima per la partecipazione ai bandi. Ad esempio non è concepibile che per accedere al bando del Benessere animale siano sufficienti 5 UBA (35 pecore).
Misure
Misura 4 – Investimenti aziendali
Ø Per le aziende agricole (ex Misura 121): Bandi per filiera produttiva. Valutare l’ipotesi di un aumento del massimale per progetti di trasformazione o riconversione.
Ø Per le aziende di trasformazione (ex Misura 123): individuare un parametro di redditività diverso dal ROI che non è risultato adeguato alla realtà delle imprese partecipanti al precedente bando.
Ø Introdurre una specifica Misura mirata all’accorpamento fondiario. Vedi proposta allegato A.
Misura 6 – Sviluppo aziende agricole
Ø Giovani Agricoltori. Misura importantissima se si vuole puntare su una agricoltura moderna e favorire il ricambio generazionale. Il beneficiario pertanto deve essere un imprenditore agricolo. Se si vuole davvero che colui che beneficia del contributo rimanga nei campi si deve pensare ad una formula diversa da quella portata avanti fino ad oggi: ad es. sostituire il premio di 35.000€ fino ad oggi erogato a fondo perduto con un contributo in conto interessi. La normativa in questo caso consente un contributo fino a 70.000€. Si verrebbe a creare in questo modo un effetto moltiplicatore per un reale e significativo investimento in azienda. Per rafforzare il concetto si può inserire una clausola che obbliga il beneficiario a tenere aperta l’azienda per almeno 15 anni.
Inoltre questa Misura può essere collegata la Misura giovani alla Misura sugli investimenti aziendali (ex Misura 121). Pertanto se un giovane titolare d’azienda collocata in zona svantaggiata riceve un contributo del 60% per la Misura sugli investimenti, il restante 40% potrà pagarlo con un mutuo i cui interessi sono abbattuti dal contributo di 70.000€ Misura Giovani.
Misura 7 e 19 – Sviluppo locale
Ø Assegnare ai GAL la quota minima del 5% vista la difficoltà di spendita che ha caratterizzato la precedente programmazione, promuovendo al contempo la destinazione di risorse provenienti da altri fondi (FESR, FSE, ecc.) al fine di lasciare inalterata la dotazione prevista per lo sviluppo locale.
Ø In linea generale sarebbe auspicabile che i fondi del PSR destinati allo sviluppo locale avessero una qualche attinenza con le attività agricole, come per esempio la realizzazione di spazi di verde pubblico che vedano coinvolte le aziende agricole e florovivaistiche sia nella veste di fornitori del materiale verde sia in quella di realizzatori degli interventi. In tal senso richiamiamo il modello di Misura (allegato B).
Misura 8 – Forestazione
Valutare l’ipotesi che preveda una Misura a premio per il settore forestale.
Misura 10 – Pagamenti agro-climatico-ambientali
Ø Difesa del suolo
– Dal momento che la Misura prevede che “la presente azione è limitata alla prima adesione per un periodo di impegno non superiore a sei anni”, bisogna individuare nuovi obiettivi per quelle aziende che vorrebbero continuare ad aderire alla misura.
– Eliminare la clausola, presente nel precedente bando, in base alla quale potevano partecipare al bando solamente coloro che avevano beneficiato di premi per seminativi negli anni 2004-2007.
– Eliminare la clausola, presente nel precedente bando, che prevede la non ammissibilità delle particelle non presenti nel fascicolo aziendale dall’anno precedente alla domanda.
Ø Integrato
– Visti i risultati più che soddisfacenti nell’utilizzo del metodo integrato nella precedente programmazione e visto il valore economico dei settori risicolo, maidicolo e olivicolo, riteniamo opportuno che questi vengano inseriti, all’interno della nuova programmazione, nella nuova Misura inerente i metodi di produzione integrata, a tale scopo sarebbe opportuno aumentare la dotazione finanziaria della Misura.
– Più nello specifico si dovrebbe modificare il legame fra il metodo di coltivazione integrata e la particella catastale in cui essa viene applicata, spostando tale abbinamento alla coltura e al metodo di produzione integrata, questo terrebbe conto delle dinamiche agrarie del territorio regionale in cui la frammentazione aziendale (quindi il ricorso agli affitti per brevi periodi) e l’applicazione della buona pratica agronomica (intesa come rotazione del suolo coltivato) suggerirebbero questa opzione.
– Relativamente alla coltura del mais sarebbe opportuno indicare un avvicendamento non troppo stretto. Per esempio, un avvicendamento triennale, permetterebbe l’accesso alla misura a un numero di coltivatori sufficientemente ampio. Una maggiore elasticità nell’avvicendamento potrebbe essere compensata da una condizionalità più serrata sul fronte del consumo idrico, perfettamente in linea con gli obiettivi della misura, le due condizioni potrebbero essere alternative.
Misura 13 – Indennità compensativa
Ø Indennità compensativa
– Trovare una soluzione di buon senso al problema di iscrizione alla CCIAA. Alcune domande, a valere sulla Misura 212, sono state bocciate in quanto non hanno rispettato il requisito dell’iscrizione al Registro delle imprese agricole della CCIAA alla data del 1° gennaio in quanto insediatisi per es. nel mese di marzo. Si propone in questi casi che, se l’insediamento avviene entro il mese di maggio, il premio venga erogato per i mesi successivi all’insediamento (pertanto il premio corrisponderà a 5, 6, 7/12 in relazione al mese di insediamento).
– Problema di iscrizione alla CCIAA in relazione al subentro di un giovane durante l’anno. E’ vero che il bando richiede l’iscrizione alla CCIAA per tutto l’anno solare, ma il requisito deve valere per l’impresa e non per l’imprenditore per cui se il figlio per esempio a marzo subentra al padre l’iscrizione alla CCIAA per l’impresa esiste per tutto l’anno, per due mesi in capo al padre per i restanti al figlio.
Ø Misura 14 – Benessere animale
Premesso che si è unanimemente convenuto di allargare l’intervento alle specie bovina e suina, più nello specifico si indicano le seguenti osservazioni:
Ovini e caprini
– La nuova Misura di Benessere animale dovrà prevedere due linee di intervento distinte per gli ovini e i caprini al fine di far emergere le differenze tra caprini e ovini, specialmente in tema di conta cellulare e di conduzione dell’allevamento. L’accorpamento di queste due specie diverse ha infatti creato notevoli problemi, in relazione alla calcolo delle cellule somatiche, nella precedente programmazione.
– In merito al meccanismo di calcolo utilizzato nei controlli del contenuto di cellule somatiche nel latte massale, che ha creato notevoli problemi ad aziende che per tutti i “canonici” 180 giorni di lattazione sono costantemente al di sotto del 1.500.000, e che superano i parametri se si considera il latte versato tra il 1 luglio e il 31 dicembre, periodo in cui l’aumento del livello di cellule somatiche è assolutamente fisiologico, si chiede scartare dal calcolo la testa e la coda della lattazione, notoriamente caratterizzate da un levato numero di cellule somatiche.
– Introdurre la vaccinazione aziendale obbligatoria per poter accedere alla Misura sul benessere animale degli ovini. Fermo restando che tutta la procedura di reperibilità del vaccino resta in capo all’Assessorato Regionale alla sanità sia per questioni organizzative che di costi del vaccino.
– Inserire nei corsi del Benessere animale anche il rilascio del patentino di vaccinazione (che comunque l’allevatore potrà eventualmente effettuare solo nella propria azienda).
Sulla Misura del benessere animale ovicaprini (ex 215) si ripropongono, inoltre, le osservazioni già presentate :
– Punto 6 – Criteri di ammissibilità/esclusione
6.1 Soggetti beneficiari
Il bando prevede che possono beneficiare dell’aiuto gli imprenditori agricoli che abbiano una consistenza media annuale di almeno 5 UBA.
Si ritiene che la consistenza media annuale minima di 5 UBA sia troppo bassa. L’obiettivo deve essere, infatti, quello di sostenere l’impresa agricola.
Si propone una consistenza minima di almeno 10 UBA.
Punto 8 – Tipologia e importo degli aiuti
Il bando prevede un pagamento diversificato in ragione del sistema di mungitura praticato in azienda.
E’ comprensibile la ratio della norma, che dovrebbe prevedere un importo maggiore per chi ha l’impianto di mungitura meccanica in quanto sostiene maggiori costi. Prima di procedere all’approvazione della norma sarebbe opportuno conoscere il numero di aziende che praticano effettivamente la mungitura meccanica.
Il bando prevede che il numero di UBA ammesse a premio con la domanda di aiuto possa essere ridotto fino al 25% senza incorrere in penalità e la riduzione diventa obbligatoria per i restanti anni d’impegno.
Il bando inoltre dice che in considerazione della gestione della quota di rimonta aziendale nell’allevamento ovino e caprino in Sardegna (riforma dei capi in estate e raggiungimento dei 10 mesi di età della rimonta in autunno) è consentita una riduzione temporanea del numero di UBA ammesse a premio dal 1 giugno al 30 novembre.
A nostro avviso sarebbe opportuno che la riduzione temporanea fosse consentita in qualunque periodo dell’anno fermo restando l’obbligo di reintegra con la rimonta. Questo consentirebbe per es. di eliminare a gennaio, febbraio, ecc. quelle pecore che hanno le cellule somatiche alte che sono un costo per l’azienda e che abbassano la qualità del latte. Inoltre questo consentirebbe di mantenere il prezzo dei capi da scarto un po’ più elevato.
Punto 9 – Impegni dei beneficiari:
A Nelle operazioni di mungitura
a.1 mungitura meccanica
Il bando prevede il controllo periodico dell’impianto di mungitura (2 volte l’anno) e che tecnici specializzati redigano un dettagliato rapporto le cui prescrizioni dovranno essere obbligatoriamente applicate dall’allevatore.
Anche in questo caso la norma è ragionevole perché mira al miglioramento della qualità del latte ma c’è il rischio che abbia un impatto devastante. Sarebbe forse opportuno definire un protocollo in cui si definiscono i malfunzionamenti su cui è necessario intervenire e altri meno perentori.
B Nella gestione della lettiera dell’ovile
b.2) il bando prevede l’aggiunta di paglia o altro materiale idoneo almeno una volta la settimana, al fine di mantenere la lettiera asciutta, morbida e pulita.
Non è specificato se l’aggiunta di paglia deve effettuarsi per tutto l’anno. Prevedere l’aggiunta di paglia anche nel periodo estivo non ha senso.
Il rispetto degli impegni sarà controllato in loco attraverso la verifica della registrazione delle quantità di materiali utilizzati.
Questo presuppone che le quantità di paglia o altro materiale idoneo consumate per la lettiera devono essere registrate in un’apposita scheda.
Riteniamo che la registrazione settimanale dell’aggiunta di paglia sia un aggravio pesante ed inutile. Si propone pertanto di eliminare la registrazione.
C – Nell’individuazione e controllo delle mastiti:
c.1) E’ previsto il monitoraggio mensile, per i quattro mesi centrali della lattazione, sui capi in mungitura attraverso l’esame CMT, oppure attraverso la lettura della conducibilità del latte.
Il monitoraggio mensile che crea certamente un ulteriore aggravio degli adempimenti aziendali.
Si propone pertanto di modificare il bando e ripristinare i due controlli annuali così come previsto nel bando precedente.
D Prevenzione delle affezioni podali
d.1) Nel caso delle affezioni podali i bando prevede la registrazione in una apposita scheda della sintomatologia. Anche questa registrazione ci sembra un aggravio inutile.
E. Programmi di aggiornamento sul benessere animale:
e.1) il bando prevede la partecipazione a specifici programmi di aggiornamento e di assistenza tecnica per complessive 26 ore annue di cui almeno 10 ore di corso formativo.
Circa la frequenza del corso una circolare dell’Assessorato all’Agricoltura dice che possono essere incaricate soltanto persone che non sono a loro volta beneficiari della Misura 215 e che sono direttamente coinvolte nella gestione dell’allevamento, in qualità di dipendente, coadiuvante, socio, soccidario; non possono essere incaricate persone che non hanno un ruolo continuativo nell’azienda.
Relativamente all’indicazione da parte del beneficiario di persona diversa per la frequenza dei corsi di aggiornamento e per usufruire dell’assistenza tecnica prevista quale impegno specifico della misura, condividiamo pienamente la regolamentazione della delega e la ratio della norma che prevede che il soggetto delegato deve essere direttamente coinvolto nella gestione dell’allevamento e fisicamente presente nell’azienda. Ma proprio per queste ragioni e nel rispetto dello spirito della norma pensiamo che le persone delegate possano essere dipendenti, coadiuvanti, soci o soccidari anche se sono beneficiari a loro volta della misura in oggetto.
Punto 10 Presentazione delle domande di aiuto/pagamento
10.4 Presentazione della copia cartacea della domanda
Si propone di eliminare il cartaceo e di procedere, con apposita convenzione tra OO.PP.AA. e RAS, come per il Premio Unico, dove la domanda viene trasmessa solo telematicamente e i CAA si assumono la responsabilità di conservare una copia della domanda firmata nel fascicolo cartaceo presso le proprie sedi.
Stesso discorso per il documento di identità che risulta protocollato nel SIAN e depositato presso i CAA.
Suini
1. Relativamente alle categorie ammesse a premio riteniamo opportuno ammettere le seguenti categorie:
– scrofe, intese come animale riproduttore di età (per es. 7-8 mesi) o peso (per es. 90-120kg) utile alla gravidanza a cui viene assegnata la valenza di 0,5 UBA;
– altri suini di età o peso compreso tra lo svezzamento e l’avvio alla macellazione (magroni, magroncelli, ecc.) o alla rimonta (scrofette, verreti) a cui viene assegnata la valenza di 0,2-0,3 UBA in considerazione del peso vivo medio;
– i lattonzoli sono esclusi dal calcolo delle UBA.
2. Relativamente al valore del premio per UBA si rileva quanto segue:
– in rapporto alle altre specie è condivisibile il principio che prevede un premio più alto per la specie suina la quale non percepisce premi sul primo pilastro PAC (art. 52 accoppiato esclude i suini) e che d’altra parte necessita di un intervento forte di incentivazione all’emersione dal “nero” e un sostegno che invogli gli allevatori a regolarizzarsi e ingrandire i propri allevamenti nonché un utile strumento di supporto alla lotta per l’eradicazione della PSA ;
– premesso quanto scritto al punto precedente, l’aiuto per il benessere suino non dovrebbe comunque superare i 200€/UBA, pari al doppio del valore del premio delle altre specie fissato in circa 100€/UBA.
3. Relativamente al valore massimo del premio percepibile per azienda appare indispensabile fissare un massimale da esprimersi in numero di UBA ammissibili, ma ancor meglio in valore monetario. A tale proposito potrebbe essere individuato un massimale per azienda espresso in euro, riferito all’intera misura, che riguardi quindi tutte le specie o, in alternativa, un massimale per ciascun intervento riferito a una singola specie, nel caso quindi fissando massimali diversi per ciascuna specie, che tengano comunque conto di elementi come la consistenza media degli allevamenti, la presenza di allevamenti di grandi dimensioni e di numerosi allevamenti misti, orientati all’allevamento di più specie.
Bovini
E’ opportuno naturalmente ipotizzare due linee di intervento relative, una al bovino da latte, e l’altra al bovino da carne.
Bovino da latte
Nel caso in cui fosse prevista una condizionalità ed un premio connesso relativi all’allontanamento della rimonta dall’allevamento, al fine di ottenere maggiori spazi per gli animali in produzione, si specifica che i vitelli non possono essere allontanati prima della fine dello svezzamento previsto in 50-60 giorni, mentre l’età ottimale di rientro degli animali gravidi da avviare alla produzione dovrà attestarsi a non più di 22 mesi.
Bovino da carne
E’ opportuno valorizzare le potenzialità delle aziende zootecniche che praticano la linea vacca/vitello, mettendole in condizioni, con pochi mirati interventi di realizzare nella stessa azienda o in aziende specializzate la fase d’ingrasso al fine di ottenere quella componente di valore aggiunto attualmente realizzata da allevatori di oltre mare, garantendo così un incremento del reddito per nostri allevatori.
Sarebbe pertanto opportuno concentrare l’intervento sulla fase di finissaggio da prevedersi in apposite strutture (stabulazione), prevedendo la possibilità di premiare sia gli allevamenti gestiti su lettiera che quelli su grigliato. Relativamente alla gestione della lettiera valgono le stesse considerazioni di carattere generale espresse per il settore ovino.