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“Dobbiamo avere una visione innovativa della tradizione della nostra cultura alimentare. Occorre fare questo passo per modernizzare la nostra agricoltura e le nostre filiere agroalimentari. Un processo che è stato già intrapreso da tempo e che non possiamo e non dobbiamo fermare. L’obiettivo è puntare sempre più ad un’agricoltura di precisione, in grado di razionalizzare i costi e di tutelare l’ambiente”. Lo ha detto il vicepresidente di Confagricoltura Giandomenico Consalvo, intervenendo oggi al convegno “Politiche per un’agricoltura 2.0”organizzato dal gruppo PD del Senato a Palazzo Giustiniani.
Consalvo ha ricordato che l’Italia spende molto meno degli altri partner europei per incentivare la ricerca. Il nostro obiettivo “Europa 2020” è quello di utilizzare l’1,53% del Pil per ricerca e innovazione, mentre altri Paesi hanno scelto di spendere il 3% del loro Pil, praticamente il doppio. Un esempio per tutti è il Digital divide. Un Rapporto del Centro Studi di Confagricoltura, che elabora gli ultimi dati disponibili del ministero dello Sviluppo economico e del Comitato dell’Unione Europea per le Comunicazioni, mette in evidenza che il nostro Paese è agli ultimi posti, fra i 28 partner dell’Ue, per l’efficienza dei servizi di collegamento ad Internet. Per la banda larga fissa da 10 Mbps (Megabit per secondo), peggio di noi c’è solo Cipro. Il 2% della popolazione italiana (circa 1,2 milioni di persone) non ha ancora la banda larga standard (almeno 2 Mbps) e risiede tutta in zone rurali.
“Dobbiamo puntare sulle imprese che hanno una valenza economica, competitive ed in grado di essere sul mercato, anzi sui mercati globali – ha detto il vicepresidente di Confagricoltura – perché solo incrementando la loro attività si potrà conseguire maggiore crescita e maggiore occupazione. Spesso, invece, riscontriamo una tendenza a non riconoscere questi obiettivi di crescita come strategici. E si impostano le scelte come se fosse preferibile avere un comparto che magari riduce il suo potenziale e lo limita alle eccellenze della qualità; come se fosse preferibile e conveniente avere un’agricoltura sempre più piccola in un mondo sempre più grande. Dimenticandoci che i mercati globali si presidiano con la competitività, che passa anche attraverso l’innovazione, che migliora i processi, i prodotti e, in ultima analisi, la redditività degli operatori”.
Consalvo ha quindi sottolineato come le aziende agricole possano migliorare le proprie performance mettendosi insieme, rafforzarsi così nel mercato interno ed essere più competitive in quello estero.
“Condividere, imparare, integrare, sostenere, diffondere, questi sono i paradigmi essenziali delle reti d’impresa – ha spiegato il vicepresidente di Confagricoltura -. Un processo innovativo che promuove l’aggregazione e la cooperazione tra imprese e che rappresenta una visione strategica per la nostra Organizzazione”.