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“L’agricoltura fa bene al turismo. Questo il messaggio che accompagna il bilancio dell’estate 2014 degli agriturismi italiani”. Lo ha sostenuto Cosimo Melacca, presidente di Agriturist aprendo i lavori della riunione di Giunta dell’Associazione che rappresenta le strutture di Confagricoltura. Il dato delle presenze turistiche nelle campagne italiane, nonostante la crisi e l’estate anomala, ha sostanzialmente tenuto. La domanda è stata complessivamente stabile, con una crescita – su tutto il territorio nazionale – di quella estera tra l’8 e il 10% e un lieve calo (tra il 3 e il 5%) di quella interna.
“La maggioranza dei 21.000 agriturismi italiani – ha spiegato Melacca – è riuscita a veicolare con successo l’attività agricola, che è comunque la caratteristica prevalente delle strutture, ‘offrendola’ al turista e facendola conoscere ed apprezzare. I dati del settore dimostrano che, nonostante la difficile congiuntura economica, l’agriturismo ha ampie opportunità di crescita. Basti pensare che offre oltre 200 mila posti letto, occupati per più del 50%, con oltre un milione e mezzo di arrivi, per 6.000.000 di notti. I 385.000 posti-tavola nei ristoranti agrituristici (10.700), hanno registrato il pieno, soprattutto nelle due settimane centrali di agosto”.
A preferire le vacanze in campagna sono soprattutto le coppie, di tutte le età, e le famiglie con bambini piccoli, attirate dalla competitività dalle aziende agrituristiche, che non hanno aumentato i prezzi, e dalle attività culturali e ricreative offerte. “Nonostante molti italiani siano rimasti a casa per motivi di incertezze economiche e meteo – ha osservato il presidente Agriturist – molti hanno scelto comunque l’agriturismo perché, a prezzi contenuti, si mangia sano, si sta in relax e tranquillità, si vive il territorio dal punto di vista artistico, culturale ed ambientale”.
“I nostri ospiti – ha continuato Melacca – non vengono più solo per conoscere le tradizioni agricole, ma per vivere l’esperienza al 100%. L’agriturismo ha il merito di aver contribuito a promuovere l’attenzione sul settore agricolo e sul ‘made in Italy. Le recenti vacanze estive hanno confermato che hanno sofferto poco la crisi quelle strutture agrituristiche che sono riuscite ad adottare strategie promozionali efficaci, anche avvalendosi di internet e quelli sofferto gli agriturismi con un alto grado di ritorni per il passaparola e per aver saputo fidelizzare i clienti, grazie dall’eccellente qualità dell’accoglienza, legata sempre all’attività agricola”.
Per quanto riguarda le presenze straniere, conclude Agriturist, hanno avuto notevole impulso soprattutto nelle aree servite dalle compagnie low-cost e con la formula fly & drive. Gli stranieri, generalmente, hanno prenotato con due/tre mesi d’anticipo, soggiornando, in media, almeno 7 notti. Gli italiani invece, hanno confermato le prenotazioni last minute (2/5 giorni), soggiornando tre giorni. Rilevante, infine, che, di media, ogni 100 ospiti, almeno 15 siano ritornati nella stessa azienda agrituristica.