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Il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari commenta l’approvazione di Strasburgo alla proposta di aumento del contingente di importazione di olio d’oliva dalla Tunisia a dazio zero: “Le modifiche su tracciabilità e divieto di proroga non bastano, ora avanti almeno per introdurre le licenze mensili”.
Insoddisfazione di Agrinsieme dopo il via libera di all’importazione agevolata di 70 mila tonnellate di olio d’oliva provenienti dalla Tunisia per i prossimi due anni.
Dopo il passaggio del Coreper -spiega il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari- e la successiva calendarizzazione d’urgenza del provvedimento al Parlamento Ue, non possiamo non manifestare il nostro malcontento.
Nonostante le migliorie introdotte in prima lettura sotto la spinta degli eurodeputati italiani, che prevedono il limite temporale della misura e garantiscono l’origine dell’olio importato, le aspettative che avevamo nutrito sul successivo passaggio in Consiglio sono state disattese. Appare a questo punto opportuno alzare il livello di attenzione nell’attività di controllo per contrastare possibili contraffazioni e far emergere il vero prodotto italiano.
Pur consapevoli dell’importanza degli obiettivi di solidarietà dell’Europa nei confronti dei Paesi terzi in difficoltà, soprattutto in una delicata fase geopolitica come quella attuale -evidenzia ancora Agrinsieme- crediamo che non si possa sempre penalizzare l’agricoltura e in particolare le produzioni mediterranee.
Adesso non è il momento di abbassare la guardia ma, piuttosto, di valutare gli ultimi ed eventuali spazi che ancora sussistono per introdurre quantomeno l’emendamento della Comagri che prevedeva le licenze mensili, anche accogliendo gli spazi che la Mogherini sembra abbia lasciato aperti. In tal senso -conclude Agrinsieme- la fase gestionale del contingente e la revisione intermedia dell’articolo 6 rappresentano l’ultima opportunità che il Governo non deve farsi sfuggire.