Categories: Archivio, Pol. Agricole

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"Pratiche agricole, pratiche sociali. Costruire percorsi di Agricoltura sociale" è il titolo dell’incontro svoltosi presso la Colonia Penale agricola Is Arenas lo scorso 2 settembre 2016, nel quale sono intervenuti, oltre all’assessore regionale all’Agricoltura Elisabetta Falchi, il presidente e il direttore di Confagricoltura Sardegna, Luca Sanna e Maurizio Onorato.

Il CREA-Centro Politiche e Bio-economia e il ministero della Giustizia, hanno organizzato infatti, dal 28 agosto al 2 settembre, un corso con l’obiettivo di fornire ai partecipanti le conoscenze e le capacità per realizzare progetti di agricoltura sociale che tengano conto dei bisogni del territorio e delle comunità locali, delle risorse  delle aziende agricole e delle competenze dei soggetti coinvolti.

A chiusura della Summer School, il 2 settembre si è svolto un incontro pubblico per discutere delle possibili azioni di agricoltura sociale da realizzare per promuovere inclusione sociale e rilanciare l’attività agricola e sociale nelle colonie penali agricole della Sardegna e della Toscana.

Luca Sanna ha illustrato il protocollo di intesa tra l’Organizzazione e l’Amministrazione penitenziaria regionale, che ricalca quello firmato a livello nazionale.

“Il lavoro agricolo, e un’attenta opera di formazione sono ottimi strumenti per accompagnare i detenuti nel processo di rieducazione sociale e realizzare realmente l’auspicata  inclusione sociale che, è proprio la finalità della pena.”Questo è quanto affermato dal presidente  Sanna nel suo intervento.

L’assessore regionale all’Agricoltura Elisabetta Falchi ha ribadito che “La Regione condivide e sostiene l’obiettivo di sviluppare e potenziare i progetti di agricoltura sociale incentrati sulla formazione e professionalizzazione dei detenuti nelle tre colonie penali agricole sarde. Queste strutture, infatti, hanno grandi potenzialità: non solo sotto il profilo agroalimentare, ma come concrete occasioni di reinserimento sociale e lavorativo” realizzabili attuando sinergie interne tra le strutture isolane per una produzione integrata, una maggiore collaborazione con le agenzie agricole regionali e trovando strade per la commercializzazione delle produzioni con il rilancio di  marchi, GaleGhiotto ad esempio, come garanzia dell’alta qualità alimentare e sociale".