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“L’agricoltura – che è il settore dove nel 2008 per prima è partita la sperimentazione sull’impiego dei voucher – è uno dei settori produttivi dove i buoni lavori sono meno utilizzati. Solo il 4,3% dei buoni venduti, dal 2008 al primo semestre 2016, sono stati impiegati in agricoltura e nel 2015 la percentuale è scesa addirittura all’1,8% del totale”. Lo ha ricordato Confagricoltura intervenendo all’audizione sulla normativa dei voucher in Commissione Lavoro della Camera.
“Non si comprende tutto l’allarme che si è lanciato contro l’utilizzo dei voucher nel settore agricolo dove i buoni lavoro possono essere utilizzati solo per prestazioni relative ad attività stagionali rese da pensionati e studenti fino a 25 anni – ha osservato Confagricoltura -. In agricoltura non ci sono stati abusi e non c’è stata erosione di lavoro dipendente a favore di quello occasionale”.
“Se sparissero i voucher, sarebbe un problema enorme, sia per gli studenti sia per i pensionati, i quali non avrebbero più soluzioni di inserimento nel mondo lavorativo – ha concluso Confagricoltura -. Quello dei buoni lavoro è uno strumento meritevole di essere confermato e mantenuto nell’ambito per il quale è stato previsto. Fondamentale però è mantenere la sua semplicità di fruizione; complicarlo a livello normativo rischia di farlo sparire”.