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Per venire incontro alle difficoltà finanziarie e alla mancanza di liquidità seguite a una stagione agricola difficile, al calo del prezzo del latte e ai ritardi dei pagamenti comunitari di Agea (Agenzia nazionale per le erogazioni in Agricoltura), l’assessorato dell’Agricoltura ha emanato il decreto attuativo sul fondo da 2,5 milioni di euro che favorisce l’accesso al credito delle piccole e medie imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.
Si tratta di aiuti in conto interessi per operazioni di credito a breve termine della durata massima di 12 mesi. Il decreto si rifà alla delibera 63/15 dello scorso 25 novembre che richiamava al bilancio della Regione 2,5 milioni di euro ancora giacenti in ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare). Per poter beneficiare dell’aiuto le operazioni di credito devono essere concesse da istituti di credito che abbiano aderito all’avviso pubblico adottato dalla Regione e che con essa abbiano sottoscritto apposita convenzione.
Spese ammissibili. Sono considerate spese di conduzione delle aziende l’acquisto di sementi, concimi, antiparassitari, anticrittogamici, mangimi, carburanti, lubrificanti, il pagamento di prestazioni di natura varia svolte da operatori non dipendenti, il pagamento di salari, stipendi e compensi spettanti a dipendenti fissi o avventizi, il pagamento del canone di affitto, il pagamento di rate di assicurazione e altro ancora.
Soggetti destinatari. L’intervento è rivolto alle PMI, condotte da imprenditori agricoli con sede operativa in Sardegna, che abbiano una dimensione economica di almeno 15mila euro o 8mila euro se ricadenti in zone montane, in zone soggette a vincoli naturali o ad altri tipi di vincoli.
Tipologia dell’aiuto. L’importo minimo dell’operazione di credito non può essere inferiore a 5mila euro per azienda, mentre l’importo massimo è determinato sulla base dell’orientamento tecnico-economico dell’azienda, che dovrà trovare corrispondenza con la situazione del proprio fascicolo aziendale, mediante un calcolo che tiene conto dell’unità di superficie per coltura e del numero di capi allevati.
L’aiuto consiste nell’abbattimento totale del tasso annuo effettivo globale applicato all’operazione di credito a breve termine, della durata massima di 12 mesi. L’aiuto, consentito fino a 5mila euro, non potrà essere superiore all’ammontare degli interessi richiesti dall’Istituto di credito convenzionato e di tutti gli altri oneri previsti per il prestito. L’intervento regionale, così come previsto dalla normativa comunitaria, non potrà quindi eccedere l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” di 15mila euro, concessi a un’impresa nell’arco di tre esercizi finanziari.
Gli altri oneri previsti per l’utilizzazione del credito non potranno eccedere il 2% dell’importo del prestito accordato, per le operazioni comprese tra 5mila e 20mila euro, mentre per le operazioni di importo superiore non potranno eccedere l’1,5%.
Contrattazione fra le parti. L’Istituto di credito convenzionato, tenuto conto del provvedimento di ammissibilità all’aiuto che sarà redatto dall’Agenzia regionale ARGEA, effettua a proprio insindacabile giudizio e nel rispetto della normativa vigente l’istruttoria e la valutazione del merito creditizio dell’impresa, definendo, in caso di esito positivo, l’importo massimo del credito che sarà accordato.
Le aziende possono quindi presentare le domande ai servizi territoriali di Argea, che autorizzerà l’accesso al finanziamento.