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Tabella di marcia. Riconosciuto lo stato emergenziale del comparto isolano, il prossimo passo sarà quello della presentazione in Commissione Attività produttive del Consiglio regionale di una legge attuativa, già predisposta in bozza dall’Assessorato dell’Agricoltura, per la spesa immediata di 14 milioni di euro. Tali risorse erano state stanziate a marzo dall’Assemblea di via Roma, sulla Finanziaria 2017, per far fronte al calo del prezzo del latte ovino. "L’Oilos, nato per riorganizzare e governare la filiera – ha ricordato Caria -, in questi ultimi mesi è stato eccezionalmente incaricato dal Consiglio regionale di fare una proposta di spesa sui 14milioni di euro. All’unanimità, il direttivo dell’Organismo interprofessionale latte ovino sardo ha deciso di destinare 12milioni direttamente ai pastori, in base al latte prodotto nel periodo 1 gennaio 2016 – 31 dicembre 2016. Gli altri 2milioni – ha proseguito l’assessore – sono stati invece destinati per iniziative di carattere sociale con il finanziamento di un bando nazionale per l’acquisto di pecorini sardi Dop da destinare agli indigenti".
Audizione in Consiglio. Sempre in Commissione attività produttive del Consiglio regionale l’assessore Caria e i rappresentanti delle organizzazioni di categoria andranno a breve a esporre problematiche e possibili interventi da mettere in campo per superarle.
Calamità naturali e risorse idriche. Il titolare dell’Agricoltura ha poi ricordato i provvedimenti sugli stati di calamità presentati al Governo nazionale per i danni da neve, trombe d’aria, gelo e siccità. Sul tema della siccità, Caria ha ribadito che, “escluse le zone della Nurra e del Cixerri, in tutti gli invasi dell’Isola ci sono risorse sufficienti per affrontare, senza particolari preoccupazioni, i consumi di uso agricolo e domestico per i prossimi mesi”. La crisi agricola dovuta alla siccità è invece frutto delle mancate piogge di fine inverno e primavera che hanno compromesso la fase vegetativa per la crescita dei pascoli, delle foraggere e delle colture soprattutto cerealicole.
Pagamenti agricoli. La programmazione 2014-2020 è partita nel 2016, con il cosiddetto N+2 (2 anni di garanzia che portano i limiti di spesa almeno fino al 2022-2023). La tabella di marcia sulla spesa è quindi in linea con i tempi. Dall’1 gennaio 2016 fino a oggi sono stati spesi oltre 206milioni 897mila euro, su un totale generale di 1miliardo 308milioni. Sulle domande delle Misure 4.1, 4.2 e 6.1 del Programma di sviluppo rurale ci sono ritardi dovuti alla mancata della fornitura degli applicativi da parte di Agea. La Regione ha quindi deciso di istruire le pratiche manualmente, una per una. “Stiamo facendo tutte le dovute pressioni con il Mipaaf e Agea, e continueremo a farle nei prossimi mesi – ha spiegato Caria – per garantire la dovuta continuità ai pagamenti agricoli, soprattutto in questo momento di congiuntura per le nostre aziende".
Le associazioni di categoria. I rappresentanti del mondo delle campagne hanno descritto i tanti problemi che affliggono agricoltori e pastori: storie simili che accomunano, comparto per comparto, le diverse zone della Sardegna. Forti rimostranze sono state espresse per i ritardi dei pagamenti dei premi e delle falle del sistema informatico dell’Agenzia nazionale per le erogazioni in Agricoltura. Si è toccato quindi il tema dell’iter dell’istituzione dell’Ente pagatore agricolo regionale e della necessità di garantire continuità e affidabilità ai tempi di erogazione delle risorse.
Tutti a Roma da Agea. Tutte le diverse posizioni si sono accomunate su una grande proposta: convocare a breve nella sede di Agea a Roma un incontro allargato alle associazioni di categoria. Assessorato e rappresentanti del mondo delle campagne faranno fronte unico nel chiedere risposte chiare e date certificate per i pagamenti comunitari.