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L’innovazione è il grande tema dell’edizione 2018 di Cibus, la fiera dell’agroalimentare che ha preso il via oggi a Parma, in programma fino a giovedì 10 maggio. E’ la cosiddetta “food r-evolution” del Made in Italy, a cui è stata dedicata l’inaugurazione della manifestazione e che da sempre è uno dei temi forti di Confagricoltura, ora diventati di attualità nell’opinione pubblica. Temi ribaditi anche al taglio del nastro dello stand confederale in fiera, con la vicepresidente di Confagricoltura Elisabetta Falchi, il viceministro delle Politiche Agricole Andrea Olivero, l’assessore all’agricoltura dell’Emilia Romagna Simona Caselli e il presidente di Fiere di Parma Gian Domenico Auricchio
“Le nostre aziende – ha detto Falchi – da tempo hanno saputo mettersi in gioco adottando nuove tecniche, investendo in ricerca e innovazione di processo e di prodotto per garantire alta qualità, gusto e salubrità dei cibi. E’ anche questa lungimiranza di vedute e di azione di Confagricoltura che ha permesso alle imprese associate di raggiungere risultati di leadership”. 
La presenza dell’organizzazione degli imprenditori agricoli a Parma rafforza il legame con gli altri soggetti delle filiere agroalimentari, in un’ottica di stretta collaborazione per la crescita delle aziende e del Made in Italy sui mercati nazionali e internazionali. L’export del food & wine tricolore vale oltre 40 miliardi di euro ed è uno dei settori trainanti dell’economia nazionale: “per questo – ribadisce la vicepresidente Falchi – Confagricoltura ha sempre lavorato per irrobustire il sistema imprenditoriale agricolo italiano e renderlo maggiormente competitivo”. 
In questi giorni a Cibus Confagricoltura ha in programma appuntamenti istituzionali con personalità del mondo politico ed economico, ad iniziare dalla bilaterale di domani con il commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan a cui parteciperà il presidente nazionale Massimiliano Giansanti. Nello stand, invece, si alterneranno vari momenti di degustazione di prodotti tipici dei territori delle regioni d’Italia insieme ai produttori.