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Intervengo sulla interpellanza presentata dal Consigliere Regionale Dedoni in rappresentanza di Confagricoltura Oristano nella mia qualità di Presidente uscente, avendo seguito personalmente, e per più di due anni, la vicenda del risanamento del bilancio del Consorzio di Bonifica dell’Oristanese avviata negli ultimi anni.

Dispiace che in un momento così delicato per il proseguo dell’azione di risanamento di un ente così strategico per l’intero nostro territorio non ci sia un atteggiamento di reale e concreta collaborazione da parte di tutti soggetti istituzionali. Si tratta infatti della sopravvivenza di migliaia di aziende agricole che non può essere messa a repentaglio, soprattutto dopo che Confagricoltura Oristano ha per anni denunciato il rischio default del Consorzio e che per anni ha atteso l’iniziativa che finalmente è stata intrapresa. Pare ancora più anomalo che venga giustificata l’interpretazione di quegli uffici della Regione che oggi bocciano l’operazione di trasparenza e veridicità del bilancio, che a sua volta ha portato a galla il vero livello di indebitamento dell’ente, quegli stessi uffici regionali che invece nel passato hanno approvato i bilanci con attivi inesistenti costringendo ora le aziende agricole a farsi carico di livelli di indebitamento considerevoli maturati in quasi 15 anni di commissariamenti regionali.

Voglio inoltre sottolineare come gli incontri pubblici a spese del Consorzio ai quali Dedoni fa cenno, sono stati chiesti al Commissario proprio dalla nostra associazione di categoria, su ripetute sollecitazioni dei nostri associati nonché utenti consortili, perché venisse riportata in termini di massima trasparenza la presentazione del bilancio sociale dell’ente e il lavoro di risanamento che, voglio sottolineare, sta comportando un grosso sacrificio di recupero a carico delle aziende con l’emissione di cartelle esattoriali aggiuntive che necessitavano di essere illustrate con dovizia di particolari al fine di garantire il massimo della chiarezza sulla inelusibilità di tale imposizione.

Confagricoltura Oristano ha accolto con favore la scelta effettuata dalla Giunta regionale e non dal Commissario consortile, sulla base di una decina di progetti cantierabili presentati dal Consorzio di Bonifica, nel finanziare il progetto dell’estensione dell’irrigazione nel Sinis ritenuta strategica ed essenziale.

Tale area è già destinata alla coltivazione intensiva di ortive particolarmente apprezzate dai mercati i cui fabbisogni irrigui sono finora stati soddisfatti solo dall’emungimento dei numerosi pozzi, determinando una pericolosa risalita del cuneo salino e quindi il rischio di gravi danni ecologici. Non è da escludere inoltre, ad avvalorare la bontà dell’intervento, che il know-how posseduto dalle aziende che gravitano nell’area consente un veloce ammortamento dell’investimento pubblico, proprio per la capacità possedute nell’utilizzo del fattore tecnico che gli verrà messo ha disposizione.

Ricordo che il progetto prevede di irrigare circa di 2000 ettari per un costo stimato di circa 30 milioni di euro. Dato che il finanziamento regionale è di circa 4 milioni di euro si procederà per lotti funzionali. Il primo lotto sarà quello più vicino al punto di approvvigionamento dell’acqua e cioè il torrino di Paule Grecchi. Per cui, in attesa di ulteriori finanziamenti le aziende interessate all’irrigazione saranno senza alcun privilegio le diverse aziende comprese nel primo lotto, piccole o grandi che siano.

Per quanto riguarda la possibilità di presentare domanda irrigua da parte dell’utente moroso con il versamento del 25% del debito, questo fatto deve essere considerata una agevolazione, fermo restando il dovere della presentazione dell’istanza da parte dell’utente della rateizzazione del debito residuo.

Si tenga presente che per poter presentare la domanda irrigua l’utente non deve avere debiti pendenti con il Consorzio.

Ultima osservazione che mi preme puntualizzare è quella della sostituzione del Commissario. Questa è proprio l’ultima cosa della quale si sente il bisogno. L’inizio della campagna irrigua, la cronica carenza di liquidità e la necessità di chiudere la condizione debitoria del consorzio non consentono alcuna speculazione di sorta. Più sensato sarebbe, una volta risolto il problema del debito, traghettare il Consorzio ad elezioni per riportare il mondo agricolo alla guida dell’ente per ritornare ad una normale gestione come prevede la legge.