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 “Al Tavolo della filiera ovicaprina riunitosi ieri a Sassari abbiamo registrato dei piccoli passi avanti, grazie ai quali le parti hanno concordato di legare il prezzo del latte ovicaprino a quello del formaggio. Guardiamo quindi con fiducia alla nuova riunione del Tavolo che ieri si è svolto con spirito costruttivo e si è concluso dopo oltre sei ore di trattativa prevista per il prossimo 7 marzo; riteniamo prioritario, in quella sede, continuare a confrontarci per arrivare a definire un prezzo di acconto che copra i costi di produzione”.
Così Agrinsieme Sardegna, il coordinamento che riunisce le federazioni regionali di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, dopo la riunione del Tavolo “ristretto” sul latte ovicaprino, convocato dal prefetto Giuseppe Marani, che ha fatto seguito agli incontri svoltisi al Viminale, alla Prefettura di Cagliari e al Mipaaft.

 

“Esprimiamo moderata soddisfazione per il riconoscimento di un principio importante e chiediamo, però, che si correli il prezzo del latte ovicaprino a quello di tutti i formaggi dell’Isola; questa è una delle proposte che presenteremo alla prossima riunione del Tavolo, insieme alla richiesta di vigilare per scongiurare gli acquisti di prodotto sottocosto”, continua Agrinsieme Sardegna, che condanna fermamente i nuovi episodi di violenza verificatisi nei giorni scorsi.

 

Ad avviso del coordinamento regionale, “è inoltre prioritario cominciare a ragionare operativamente sulla questione della vigilanza per il rispetto delle quote di produzione, attenzionando, oltre all’attività del consorzio del Pecorino Romano, anche quella di tutti gli altri consorzi e dei produttori”.

 

“Restiamo poi in attesa di conoscere nel dettaglio i contenuti dell’annunciato D.L. emergenze, che dovrebbe prevedere le moratorie per i mutui e i finanziamenti dei pastori in difficoltà, la definizione di misure di monitoraggio per assicurare il rispetto delle quote di produzione e l’istituzione del registro telematico del latte ovicaprino, che Agrinsieme ritiene opportuno estendere a tutti i prodotti lattiero-caseari della filiera”, prosegue il coordinamento regionale.

 

“Il comparto ovicaprino nazionale conta oltre 7 milioni di capi; nella sola Sardegna, dove si concentrano le maggiori attività, si contano quasi 12 mila aziende, con un patrimonio che ammonta a oltre 3 milioni di capi, per una produzione media annua che nell’annata 2017-2018 è stata di 330 milioni di litri di latte ovino, la gran parte dei quali utilizzati per la produzione di Pecorino Romano DOP”, ricorda in conclusione Agrinsieme Sardegna.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.