Categories: Archivio, Pol. Agricole

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I settori agricolo e forestale sono gli unici che possono contribuire efficacemente alla lotta ai cambiamenti climatici. E’ quanto afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in occasione dell’apertura del “Climate Action Summit”, a margine della 74ma Assemblea generale dell’Onu, ricordando di avere sottoscritto, insieme a nove associazioni imprenditoriali più rappresentative, tutte aderenti all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), un documento congiunto sulle linee di azione necessarie per accelerare il passo verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, firmata dai 193 Paesi dell’Onu nel settembre 2015.

 

Giansanti ha evidenziato che l’agricoltura è un’attività economica che di per sé ha effetti positivi sui cambiamenti climatici, poiché attraverso la fotosintesi trasforma l’energia del sole in cibo utilizzando la CO2 presente nell’atmosfera e donando ossigeno. Altrettanto importante è il ruolo dei boschi che, se ben gestiti, producono ossigeno, materiale da lavoro ed energia a zero impatto ambientale.

 

Va poi considerato che l’agricoltura è una delle attività economiche più soggetta ai cambiamenti climatici, che provocano desertificazione, la comparsa di nuovi parassiti provenienti da altre parti del mondo, eventi atmosferici eccezionali. Malgrado ciò l’agricoltura dell’UE ha aumentato la propria produttività complessiva del 25% dal 1990 ad oggi e nello stesso periodo le emissioni di gas a effetto serra sono state ridotte del 20%.

 

“In un mondo in cui nel 2050 la popolazione aumenterà del 30 % rispetto a oggi – ha detto il presidente di Confagricoltura – e nel quale i cambiamenti climatici si ripercuoteranno sugli ecosistemi e sull’uso del suolo in tutto il Pianeta, l’agricoltura e la silvicoltura dell’UE dovranno non solo fornire cibo, mangimi e fibre sufficienti, ma anche sostenere i settori dell’energia, dell’industria e delle costruzioni”.

 

“Dobbiamo rendere più efficienti e sostenibili i sistemi produttivi – ha proseguito Giansanti – migliorando i metodi di lavorazione del suolo, di irrigazione e fertilizzazione. Per fare questo occorre investire in ricerca e innovazione, anche digitale. E mettere l’impresa agricola nelle condizioni di poter accedere e utilizzare le nuove tecnologie di precisione con adeguati strumenti di sostegno.”

 

“Fondamentale infine – ha concluso il presidente di Confagricoltura – una nuova strategia sulle biomasse per la produzione di energia elettrica, termica e biocarburanti avanzati ponendole al centro di un importante sviluppo economico dei territori vocati, sia agricoli, sia forestali”.