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“L’etichettatura dei trasformati a base di carne suina è un valore aggiunto per il settore agroalimentare. Tempi e procedure certi sono inderogabili”. E’ questo il commento di Confagricoltura rispetto alla ipotesi – discussa oggi in occasione di una riunione ministeriale con le Organizzazioni di tutta la filiera – di un decreto ministeriale che dovrebbe essere prossimamente definito per introdurre l’obbligo di informazione al consumatore della provenienza della carne suina nei prodotti destinati all’alimentazione. “Già al tavolo suinicolo ministeriale che si è tenuto lo scorso 17 aprile Confagricoltura si era espressa per una indicazione obbligatoria dell’origine delle carni suine in preparati e trasformati – ha commentato il presidente della Federazione allevatori suini di Confagricoltura Claudio Canali – ed oggi abbiamo confermato ai vertici del ministero questo nostro orientamento, constatando con piacere una unanimità di vedute da parte di tutte le Organizzazioni presenti.” “Siamo convinti – ha concluso il rappresentate di Confagricoltura – che sia questa la strada da seguire per una reale valorizzazione sul mercato della carne suinicola nazionale, con effetti positivi sui consumi che richiedono anche un maggior sforzo per una corretta informazione sui valori nutrizionali degli alimenti”. Una questione che sta particolarmente a cuore all’Italia, visti i rischi potenziali derivanti dall’applicazione da parte di alcuni Stati membri di sistemi di etichettatura nutrizionale semplificata tipo “a semaforo” che finiscono per individuare come potenzialmente dannosi anche i prodotti alimentari di qualità del nostro made in Italy agroalimentare.