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In una risoluzione approvata giovedì con 572 voti favorevoli, 34 contrari e 91 astensioni, il Parlamento ha fatto un bilancio dei risultati dei negoziati UE-Regno Unito su un nuovo partenariato e preso atto della richiesta delle parti negoziali di intensificare i colloqui durante il mese di luglio.

Inoltre, Il Parlamento deplora che, a seguito di quattro cicli di negoziati, non siano stati conseguiti reali progressi e che sussistano divergenze sostanziali.

I deputati sottolineano che un accordo globale è nell’interesse di entrambe le parti. Tuttavia, esprimono profonda preoccupazione per l’insistenza del governo britannico nel voler negoziare solo nei settori che sono di suo interesse ed è “inaccettabile” per l’UE che il Regno Unito possa scegliere a suo piacimento alcune politiche e spingere per accedere al mercato unico dopo la Brexit.

Nella risoluzione si ribadisce inoltre il pieno e fermo sostegno del Parlamento al capo negoziatore dell’UE, Michel Barnier, nelle trattative con i negoziatori britannici, in base al mandato politico conferitogli dagli Stati membri dell’Unione e dal Parlamento.

Si chiede poi al Regno Unito di rispettare gli impegni assunti nella Dichiarazione politica, firmata dal Primo Ministro Boris Johnson e ratificata sia dall’UE che dal Regno Unito.

Obblighi di recesso

La rigorosa applicazione del Protocollo su Irlanda e Irlanda del Nord e la fedele attuazione dell’Accordo di recesso, anche per quanto riguarda i diritti dei cittadini, sono prerequisiti ed elementi fondamentali per garantire la fiducia necessaria per la corretta conclusione di un accordo.

Concorrenza su un piano di parità e pesca: L’approvazione da parte del Parlamento di qualsiasi futuro accordo commerciale con il Regno Unito è subordinata al fatto che il governo britannico accetti condizioni di parità (disposizioni e norme comuni), tra l’altro nel campo della protezione ambientale, delle norme sul lavoro e degli aiuti di Stato, e che venga concluso un accordo soddisfacente sulla pesca. Tale esigenza è dovuta alla prossimità geografica del Regno Unito, al grado di interconnessione e al già elevato livello di allineamento e interdipendenza con le norme UE.

Infine, nella risoluzione si osserva come finora il governo britannico non abbia avviato trattative su delle disposizioni che garantiscano condizioni di concorrenza eque.

Contesto: L’attuale periodo di transizione scade il 31 dicembre 2020. Per entrare in vigore il giorno successivo, il nuovo accordo commerciale e l’accordo globale dovranno essere sottoscritti dalle parti negoziali al più tardi in ottobre. Il testo dovrebbe poi essere ratificato sia dal Parlamento europeo che dal parlamento britannico e, in caso di un cosiddetto accordo misto, dai parlamenti nazionali di tutti gli Stati membri dell’UE.