Condividi
Condividi
“L’intesa politica tra Parlamento europeo e Consiglio sul bilancio dell’Unione per il periodo 2021-2027 è un fatto senz’altro positivo per l’economia italiana e per le imprese agricole”.
Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, spiegando che, grazie all’accordo raggiunto ieri, “i fondi del ‘Next Generation EU’ potranno essere spesi senza ritardi, a partire dalla prossima primavera, per sostenere la ripresa dell’economia e dell’occupazione. E le imprese agricole – ha aggiunto – potranno fare affidamento nei prossimi anni su un ammontare significativo di risorse per aumentare la sovranità alimentare e la sostenibilità ambientale dei processi produttivi”.
La dotazione pluriennale per il settore agricolo – rileva Confagricoltura – fa registrare una contrazione in termini reali rispetto a quella attuale. Per il periodo 2021-2027, le risorse finanziarie per i pagamenti diretti della PAC e per le misure di mercato ammontano a 258 miliardi di euro. La somma destinata ai PSR superano i 77 miliardi.
“Per lo sviluppo rurale – evidenzia il presidente di Confagricoltura – sono stati previsti stanziamenti aggiuntivi pari a 7,5 miliardi – nell’ambito del ‘Next Generation EU’. Grazie all’iniziativa assunta dal Parlamento europeo, gli stanziamenti aggiuntivi, integrati con i cofinanziamenti a livello nazionale, potranno essere erogati nei prossimi due anni”.
“Le Regioni saranno chiamate a svolgere un lavoro particolarmente impegnativo per utilizzare al meglio e tempestivamente i fondi messi a disposizione dal bilancio della UE per un ammontare di 3 miliardi di euro nel biennio 2021-2022”.
“Se spesi bene e con una visione strategica, avremo la possibilità di superare le difficoltà poste dall’emergenza sanitaria e rilanciare la presenza dei nostri prodotti sul mercato interno e a livello internazionale”.
“Occorre sostenere in primo luogo gli investimenti per la digitalizzazione e per la diffusione delle innovazioni tecnologiche. Puntare sui giovani, sul rafforzamento delle filiere e sulla valorizzazione in chiave agricola delle aree interne”.