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“Dopo quasi vent’anni di polemiche, oggi ci troviamo in una situazione in cui gli Ogm continuiamo a non poterli coltivare, mentre li importiamo (e li mangiamo). La libertà degli Stati membri all’importazione ed all’utilizzo, o meno, degli Ogm nella catena alimentare e mangimistica non può che essere in linea con l’autorizzazione alla coltivazione o non coltivazione”. Questo il commento del presidente di Confagricoltura Mario Guidi in relazione alla proposta legislativa della Commissione UE che dà maggiore potere agli Stati membri sull’importazione di prodotti Ogm, autorizzati da Bruxelles per l’uso in Europa.
“Si avvia l’iter normativo. In attesa di conoscere le decisioni del Parlamento europeo in merito alla proposta legislativa della Commissione, l’Italia da parte sua – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – dovrà fare scelte altrettanto coerenti nell’attuazione delle disposizioni comunitarie. Se si vorrà impedire la coltivazione, si dovrà vietare pure l’importazione di prodotti Ogm, con la conseguente assenza dalle filiere interessate”.
“Parlando di libertà va ribadita anche quella della ricerca scientifica – ha aggiunto Mario Guidi – E proprio per avvalorarne il ruolo, lunedì prossimo, 27 aprile, terremo presso il Dipartimento di Agraria dell’Università di Portici (NA) il convegno su ‘Agricoltura e biotecnologie, il mondo produttivo e la ricerca a confronto’. Il tema verrà approfondito ulteriormente, nell’ambito dell’Expo, con un meeting previsto per il 16 luglio”.
“Deve essere data assoluta fiducia alla scienza nel valutare i pro e i contro dell’ingegneria genetica – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Finora si è fatta degli Ogm solo una battaglia ideologica, senza approfondire, ad esempio, il loro ruolo per la sostenibilità ambientale sociale ed economica, cui anche le tecnologie genetiche possono dare una risposta efficace”.