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Proposte per il rilancio dell’agricoltura sarda

L’attuale situazione che attraversa il settore dell’agricoltura richiede che vengano messi in campo interventi straordinari che affrontino i vari fattori di crisi.

Il perdurante stato di sofferenza del settore primario, dovuto principalmente allo stato di insularità, alle carenze infrastrutturali, alla crisi dei mercati ed alla mancanza di efficaci strumenti di credito agrario, ha creato un grave ritardo nello sviluppo e un allarmante grado di indebitamento delle imprese agricole, che rappresentano un forte freno per la crescita di questo settore strategico, impedendo la nascita di condizioni di pari opportunità per le nostre imprese e mettendo a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende e con essa la sorte dei lavoratori occupati.

Sicuramente, in occasione della ormai attuale riforma della PAC e della riprogrammazione del PSR, è necessario operare al fine di mettere le imprese nelle condizioni di utilizzare al meglio le importanti risorse a disposizione, indirizzando queste risorse verso aziende in grado di moltiplicare gli investimenti, trasformandoli in occupazione e ricchezza, tenendo bene in conto che l’impiego di ingenti fondi europei e regionali rivolto ad un settore in forte crisi, senza che questo sia anticipato e accompagnato da opportune ed improcrastinabili politiche di salvaguardia e di rilancio dell’intero settore, riduce notevolmente l’efficacia di tale impiego, creando di fatto una grave diseconomia.

Con riferimento all’ individuazione di temi che possano costituire la base di una piattaforma programmatica per il rilancio del settore agricolo è necessario fare alcune puntuali premesse:

 

1. le produzioni agricole regionali incidono in generale con percentuali di fatto irrilevanti, fatte salve le produzioni del comparto ovicaprino, sul totale delle produzioni agricole nazionali ed europee; esse rappresentano tuttavia una importante voce del Pil regionale e della bilancia commerciale isolana, anche in termini di esportazione;

 

2. la produzione agricola nella Regione Sarda è connotata da un oggettivo svantaggio in termini geografici e pedo-climatici, rappresentato dallo stato di insularità e dalla scarsità di terre coltivabili, nonché dalla penuria della risorsa idrica e della sua scarsa valorizzazione e ciò costituisce uno dei motivi del ritardo dello sviluppo delle nostre imprese agricole;

 

3. la condizione del trasporto delle merci del settore agricolo, ritenuta assolutamente pregiudizievole, è determinata dalla mancanza di disposizioni che assicurino la continuità territoriale, condizione che incide in maniera determinante sui bilanci delle aziende, favorendo situazioni di grave distorsione dei prezzi delle materie prime e agevolando sacche di speculazione;

 

4. le condizioni del credito nella Regione Sarda negli ultimi 20 anni e l’attuale contingenza finanziaria nazionale ed  internazionale sono le ragioni principali tra quelle che hanno portato allo stato di difficoltà ed all’elevato grado di indebitamento delle aziende agricole;

 

5. la pluridecennale questione zootecnico-sanitaria, caratterizzata dagli annosi problemi della peste suina africana e della lingua blu, concorre in maniera determinante a rallentare la crescita delle aziende e ha permesso alle regioni e agli stati concorrenti della Sardegna, dove questi problemi sono da tempo stati affrontati e risolti, di raggiungerci e di superarci come produzioni e come capacità di esportazione;

 

6. le condizioni di scarsa attitudine delle imprese sarde all’ aggregazione e all’ associazione, con risvolti negativi misurabili sia sul piano della realizzazione di filiere equilibrate e virtuose, sia sul piano della presentazione dell’ offerta dei prodotti, in modo particolare a livello internazionale;

 

7. la mancanza di una visione strategica del settore, allargata a tutte le competenze politiche, che veda l’agricoltura dialogare con tutti gli assessorati, ciascuno per la parte che gli compete in materia agricola, crea una grave distorsione nella visione di un settore che riguarda il lavoro, l’ambiente, la sanità, la programmazione, i lavori pubblici e la formazione. Senza questo approccio, che veda realmente l’agricoltura come uno dei punti qualificanti e centrali dell’ azione di governo, il comparto agricolo continuerà a rimanere relegato al ruolo di assistito e di cenerentola tra i settori produttivi. Questa azione deve essere rafforzata anche con il coinvolgimento dei parlamentari sardi poiché temi come IMU, gasolio agricolo agevolato, continuità territoriale, riconoscimento reale del concetto di insularità e altri potrebbero essere trovare soluzione solo a livello nazionale.

 

Ecco, secondo Agrinsieme, i punti salienti su cui dovrebbe articolarsi una corretta politica agricola della Regione Sardegna per i prossimi mesi ed anni, affrontando prioritariamente alcuni dei nodi strutturali più complessi e che maggiormente hanno inciso e continuano a incidere sul progresso e lo sviluppo del settore.

In 10 anni la Sardegna avrebbe la possibilità di costruire un nuovo sviluppo grazie all’attivazione di filiere verticali che partono dalla produzione agricola e si concretizzano nelle successive trasformazioni industriali.

In definitiva è possibile favorire la nascita di distretti agroalimentari fortemente legati all’identità e alla qualità ambientale, puntando sulla valorizzazione delle risorse a disposizione e sulla realizzazione di alcune determinate condizioni.

La soluzione dei seguenti problemi è, infatti, propedeutica a qualsiasi altro programma e costituisce una condizione pregiudiziale senza la quale risulta vana qualsiasi velleità di internazionalizzazione o di collocazione della Sardegna in un mercato globalizzato sempre più incombente, seppure prevalentemente con produzioni di nicchia.

 

Credito

          Dare immediata attuazione al programma sul credito presentato dall’Assessorato dell’Agricoltura, sollecitando la Sfirs e l’ABI alla sottoscrizione delle rispettive convenzioni di compartecipazione all’ azione ed allargare la convenzione ai Consorzi Fidi;

          riattivare il prestito di conduzione a tasso agevolato o concordato, attraverso il reperimento dei fondi necessari e l’attivazione di una procedura snella ed efficace;

          inserire nei programmi di intervento creditizio la possibilità di ricapitalizzazione delle imprese di raccolta, lavorazione e trasformazione e commercializzazione privilegiando quelle del settore cooperativo;

          attuare una norma che preveda la possibilità di anticipare e capitalizzare i contributi del Psr  erogati attraverso le misure “a premio”, che prevedono un gettito pluriennale (benessere animale, misure agro-climatico-ambientali,  biologico ecc.) anche attraverso l’intervento del Fondo di Garanzia gestito dalla SFIRS;

          attuare finalmente tutte le forme necessarie di microcredito, di accesso ai giovani neo-insediati e alle start-up agricole;

          affrontare in maniera decisa ed adeguata il problema dell’ indebitamento del comparto, favorendo l’incontro tra le OO.PP.AA. gli Istituti di credito e la politica, reperendo inoltre risorse aggiuntive al fine di arginare uno dei fattori maggiormente compromettenti dello sviluppo delle imprese e di permettere un fisiologico e necessario ricambio generazionale.

Infrastrutture 

          Bilanciare risorse che permettano, attraverso un intervento serio e commisurato, la manutenzione delle reti irrigue e dei canali di bonifica ed in generale il riassetto del territorio, la messa a norma degli impianti di sollevamento dei Consorzi e che in definitiva consentano l’alleggerimento dei costi per i consorziati, opere da realizzarsi attraverso il programma di infrastrutturazione già previsto dall’Assessorato dei Lavori Pubblici, il Programma infrastrutturale finanziato dal Fondo nazionale di Coesione e Sviluppo, il Piano Irriguo nazionale a carico del FEARS, con l’obiettivo dell’abbassamento e della perequazione del canone irriguo e quello di mettere i Consorzi di bonifica nelle condizioni di attuare politiche di espansione e ammodernamento delle tecniche di irrigazione;

          provvedere alla manutenzione della viabilità rurale ed al completamento della rete elettrica, attraverso il programma di infrastrutturazione già previsto dall’Assessorato dei Lavori Pubblici.

Logistica

          Favorire e finanziare le aggregazioni di imprese, cooperative o O.P., nel settore dell’ortofrutta o in altri settori, che intendano gestire piattaforme commerciali sul continente, finalizzate alla semplificazione dell’intermodalità, all’ottenimento di spazi riservati sul trasporto navale e di tariffe convenzionate, che consentano di esportare più convenientemente ed in modo particolare le merci deperibili, attraverso il reperimento di risorse diverse dal Psr;

          supportare lo start-up per imprese agricole o cooperative singole o aggregate che intendano promuovere la promozione e la distribuzione di prodotti agricoli sardi sul territorio isolano, anche attraverso la creazione di una rete commerciale, attraverso il reperimento di risorse diverse dal Psr;

          attivare forme di promozione e di sostegno per le imprese che dimostrano propensione ed attitudine all’esportazione ed alla internazionalizzazione, attraverso il reperimento di risorse diverse dal Psr e con il coinvolgimento delle OO.PP.AA. nella fase di definizione del programma regionale di internazionalizzazione;

          rafforzare i controlli sulle merci alimentari, sugli animali vivi e macellati e sulle piante in ingresso sul territorio regionale, come supporto contro la diffusione di merci contraffate e di agenti patogeni vegetali e animali, favorendo un accordo con l’Assessorato dell’ Ambiente e con la Guardia Forestale e potenziando il centro fitopatologico.

Energia

          Ricomprendere all’interno del piano energetico regionale un capitolo destinato prettamente alla riduzione dei costi e all’ efficientamento energetico in agricoltura:

·         misure per la riduzione del costo del gasolio agricolo prodotto in Sardegna;

·         misure per la riduzione del costo del Kwh elettrico;

·         misure per la diffusione di piccoli impianti aziendali di energie rinnovabili;

·         incentivazione e sostegno per le imprese che intendano conseguire i certificati bianchi.

Sanità animale

          Ottenere immediati e concreti risultati sul fronte della lotta alla PSA, al netto della limitatissima deroga sull’esportazione del maialetto termizzato;

          mettere definitivamente a regime il sistema delle vaccinazioni contro la lingua blu;

          avviare concrete campagne di lotta e di eradicazione di altre patologie ovine come la Visna Maedi,  la Border Desease e altre;

          promuovere e sostenere con fondi regionali la ricostituzione dell’ingente patrimonio genetico perso negli ultimi venti anni nel settore suino e in quello ovino;

          istituzione di un tavolo tecnico permanente, allargato alla partecipazione delle O.P.A., che abbia la funzione di prevenire l’eventuale diffusione di epizoozie e di monitorare possibili effetti sanitari ed economici, invertendo l’attuale tendenza a inseguire e tamponare le emergenze.

Politiche di filiera

          Supportare e finanziare l’aggregazione di imprese agricole e la fusione di cooperative agricole e di O.P.

          agevolare i processi virtuosi che portano a progetti integrati di filiera, ricercando l’equilibrio tra il produttore della materia prima ed il soggetto trasformatore;

          dare forte impulso alla promozione delle produzioni di qualità anche attraverso lo studio di disciplinari di produzione, il loro aggiornamento, l’etichettatura e  l’utilizzo del marchio di qualità;

          promuovere con atti concreti l’ istituzione di nuove Dop e Igp in tutti i comparti produttivi con il coinvolgimento di tutti gli attori delle filiera e il coordinamento dell’Assessorato dell’Agricoltura;

          dare impulso e sostenere in tutti gli ambiti le produzioni di qualità, sfruttando il trend positivo nei confronti dell’agroalimentare italiano ed in particolare di quello sardo;

          organizzare la programmazione agricola ed attuare gli obiettivi seguendo in particolare le seguenti filiere:

·         Ortofrutta

·         Cerealicolo

·         Carne

·         Vitivinicolo

·         Lattiero caseario ovino e bovino

·         Olivicolo

·         Biologico

Norme e riforme

          Favorire la presentazione e l’ approvazione di norme che tutelino i prodotti agricoli sardi;

          dare piena attuazione alla legge di riforma dei Consorzi di Bonifica e proporre eventuali modifiche migliorative;

          promuovere iniziative e norme che consentano l’ insediamento dei giovani e il ricambio generazionale in agricoltura, oltre quelle già previste nel Psr;

          riformare la legge istitutiva delle Agenzie agricole al fine di migliorarne il controllo, efficientare i servizi e ridurre i costi, con disposizioni che mirino, per esempio, ad unificare compiti e personale delle Agenzie di ricerca e di promozione (AGRIS, LAORE), riportare in Assessorato all’Agricoltura le funzioni di istruttoria sotto il coordinamento della Direzione Generale dell’Assessorato, dare piena attuazione alle norme sulla semplificazione amministrativa all’esame della Giunta Regionale, risolvere in via definitiva la questione dell’Organismo pagatore regionale, eventualmente riassumendo le funzioni istruttorie e di controllo e delegando ad AGEA esclusivamente l’atto di pagamento finale;

          potenziare la struttura dell’assessorato, fortemente indebolita negli ultimi tempi, individuando dirigenti e altre figure professionali specifiche;

          studiare l’ opportunità di una Legge quadro di settore per l’agricoltura e la pesca che ridefinisca le priorità tra soggetti per l’ottenimento di benefici pubblici, che regoli la contrattazione tra le parti nell’ambito degli strumenti nazionali già definiti, che  regolamenti gli istituti di concertazione e normi la costituzione e l’attività delle Organizzazioni Interprofessionali;

          proporre ed approvare una norma che riconosca l’ampia valenza ambientale delle aziende agricole e che identifichi e regoli il loro fondamentale ruolo in materia di tutela del paesaggio, degli habitat naturali e degli ecosistemi, che favorisca e sostenga inoltre la peculiare attitudine alla polifunzionalità che esse hanno riguardo per esempio alla lotta agli incendi o alla cura del territorio e delle opere di bonifica. che regoli il consumo di suolo agricolo;

          convocare gli Stati Generali dell’ Agricoltura.